Sognando Los Angeles

 Un sogno chiamato Los Angeles

Vivo nel ricordo di quello che fu, di quello che non è stato.

Mi trascino ascoltando musica triste. La scelgo con cura e mi perdo attraverso note cadenti che sembrano lamenti e paiono somigliare ai gemiti del mio cuore.

Sogno in grande, mi perdo e sorrido. Lo faccio così bene che mi sembra reale. Poi calo il cappuccio della mia felpa sulla testa, abbasso le spalle, stringo le gambe al petto e soffro.

Cerco di pensare a quei sogni giovanili quando nulla temevo e la vita sembrava un'avventura, un cavallo brado da domare con la forza del mio essere.

Sussurro piano a me stesso, quasi avessi paura di parlare, mentre la musica di un pianoforte riecheggia attraverso le cuffie che indosso come se fossero una mia estensione.

Vorrei dormire per sognare, per avere il potere di far scorrere il tempo all'indietro, per ridere e scherzare, per correre a perdifiato, per rincorrere un pallone arancione.

La mia testa sembra troppo piccola per contenere i ricordi. Essi si affollano, si spingono, fanno ressa  e vengono fuori costanti, immutabili, senza senso...e fanno male.

Quando arriva sera, il buio e l'oscurità, la musica si fa più cupa, malinconica quasi insopportabile. Goccia dopo goccia bevo il fiele del mio essere e non trovo pace.

Brividi, come quelli che di notte mi assalgono. Anche avessi dieci coperte continuerei a tremare e a ricordare.

I ricordi scoppiano e fanno capolino di notte nei sogni, si confondono con la realtà, la distorcono, la rendono a volte migliore, a volte peggio del peggiore degli incubi.

Il tempo distorce, vanifica, si prende gioco di me.

Sogno in grande, sogno Los Angeles, sogno la mia pace, il mio divenire, la mia trasformazione. Sogno la fine del dolore, la sublimazione della tristezza.

La musica scorre, lieve, incessante, martellante. La musica lava la mia anima, rende flaccido il mio essere, ruspante la mia energia, cacofonico il mio nome.

Intanto immagini istantanee scorrono come un film spezzato, un racconto di un folle o di un genio incompreso. 

E sogno Los Angeles