Quando rincorrevo un pallone arancione

 Un Super Santos da rincorre e calciare

Un prato verde, schiamazzi di bambini e un sole cocente.

Un completino azzurro e un numero dieci cucito sulla maglia. Ginocchia sbucciate e piene di lividi e la gioia nel cuore.

Passava solo qualche minuto e mi proiettavo in un'altra dimensione. Scomparivano gli amici, gli altri bambini, mamma e papà.

Esisteva solo quel pallone arancione che ruzzolava per il prato e io che correvo, senza affano, senza alcuna stanchezza. Rincorrevo quel pallone, senza preoccuparmi del gioco, del gol. Gioia pura, essenza di vita.

A volte cadevo sul prato e pr un attimo mi riprendevo, vedevo di nuovo i bambini intorno a me, sentivo qualche grido del tipo " Passa", "Solo!". Stranito guardavo il verde dell'erba che si era impresso indelebile sui pantaloncini bianchi del completino azzurro.

Roba di un minuto, il tempo di rimettermi in piedi, osservare dove era finito il pallone e ricominciavo a correre.

Credo che nella mia vita non abbia mai provato una gioia più grande.

Oggi quando vedo quel pallone arancione tornato di moda, non posso fare a meno di abbozzare un sorriso e di provare, anche se solo per un secondo, quella profonda gioia di tanti anni fa.